Progetto dell’edificio postale di Savigliano (CN). Con ARP Associati.

Pubblicazione su “ABACUS” del progetto dell’edificio postale di Savigliano (CN).

Volume edito da ELECTA: Guida all’architettura del Novecento. Sergio Polano con Marco Mulazzani.

Progetto per l’edificio postale di Villafalletto (CN). Con ARP Associati.

Progetto per l’edificio postale di Villafalletto (CN). Con ARP Associati.

Pubblicazione su Casabella 570 del progetto dell’edificio postale di Villafalletto (CN).

Progetto per l’edificio postale di Castellazzo Bormida (AL). Con ARP Associati.

Progetto per l’edificio postale di Ciriè (TO). Con ARP Associati.

Partecipazione alla Mostra: “Riti di passaggio” presso la Galleria AAM a cura di Francesco Moschini.

Premio Internazionale di Architettura “ANDREA PALLADIO”. Selezione dei dieci migliori progettisti.

Pubblicazione su Casabella 549 del progetto dell’edificio postale di Savigliano (CN), per il Premio Palladio.

Pubblicazione nel volume di Paolo Portoghesi: “I nuovi architetti italiani”. Laterza.

Pubblicazione dei progetti nel volume: Italia – Gli ultimi trent’anni. A cura di Giorgio Muratore ed altri.

Servizio fotografico di Gabriele Basilico dell’edificio postale di Savigliano (CN).

Servizio fotografico di Gabriele Basilico dell’edificio postale di Villafalletto(CN).

Progetto del Restauro filologico del Palazzo postale di Ostia-Lido di Angiolo Mazzoni. Restauro degli interni. Incarico del Ministero delle Poste. Con ARP Associati.

Progetto del Restauro filologico del Palazzo postale di Ostia-Lido di Angiolo Mazzoni. Nuovo corpo aggiunto. Incarico del Ministero delle Poste. Con ARP Associati.

Progetto del Restauro filologico del Palazzo postale di Ostia-Lido di Angiolo Mazzoni.

Esposizione del Progetto del Restauro filologico del Palazzo postale di Ostia-Lido di Angiolo Mazzoni. Spazio Sinesi – Ostia-Lido.

Esposizione del Progetto del Restauro filologico del Palazzo postale di Ostia-Lido di Angiolo Mazzoni. Spazio Sinesi – Ostia-Lido.

Biennale di Venezia. Sesta mostra internazionale di architettura. “Sensori del Futuro”. Esposizione del Progetto del Restauro filologico del Palazzo postale di Ostia-Lido di Angiolo Mazzoni.

Progetto del Restauro filologico del Palazzo postale di Sabaudia di Angiolo Mazzoni. Incarico del Ministero delle Poste. . In collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Architettonici Centro Operativo di Latina. (1989). Con ARP Associati.

Progetto del restauro e del recupero dell’ex Convento degli Agostiniani da adibire a Ostello della gioventù. Marino (RM).

Progetto di un complesso edilizio per la sede della Direzione Compartimentale e Servizi di Movimento della Direzione Provinciale P.T di Campobasso.

Concorso nazionale di Architettura – Edificio multifunzionale sede degli ordini degli Architetti e degli Ingegneri, al quartiere Japigia in Bari. Motto: “Ai margini dell’atopia”.

Concorso internazionale di idee per il “Parco di Centocelle”. Roma.

Progetto DALITANG per la ristrutturazione della Grande Sala del Popolo, della Piazza Rienmin, il collegamento con la collina Ma’Anshan e la migliore integrazione dell’intero sistema con la città.

Progetto per la realizzazione della sala consiliare del comune di Ardea (Roma).

Collaborazione con “Compagnia del progetto”/Aeroports de Paris Ingenierie, della “Proposta di configurazione per l’Aeroporto di Fiumicino al lungo termine (2044)”

Collaborazione con “Compagnia del progetto” per il Progetto della Piastra Parcheggi. Stazione Roma Termini.

Studi per il progetto per il Concorso Internazionale “La Città della Scienza” in via Guido Reni. Roma.

Studi per il progetto per il Concorso Internazionale “La Città della Scienza” in via Guido Reni. Roma.

Progetti realizzati nel territorio piemontese.  Dalle relazioni di progetto. Roma 1988.

E’ con la scelta di abbandonare le certezze del pensare prospettico, è nel desiderio divenuto atopico di praticare la “pluralità dei limiti dello spazio del moderno” che si arriva ad uno stato della conoscenza che ci spinge ad “uscire dalle immagini apocalittiche che sanno solo parlare della fine e del principio, e non del mondo, delle cose che mutano, di noi che mutiamo con esse”, ad accettare l’incontrollabile, a ridefinire l’emozione della paura. In ciò l’indicazione a progettare le differenze, non un luogo della sintesi, ma uno spazio in cui i linguaggi, le ideologie, le discipline, le loro volontà di potenza si scontrano e nello scontro mutano, si trasformano. La Techne architettonica di fronte alla metamorfosi propone la sua necessità di farsi racconto. Questo racconto, spesso sgradevole, parla della propria decisione di mettere in mostra quel “paesaggio spaesato”, quegli elementi irriducibilmente “altri”; di agire quei limiti che “tutto spezzano in gerarchie e categorie”, in tensione tra gli stessi fatti architettonici, tra ciò che essi volevano essere e ciò che sono, tra volontà di potenza di una disciplina e la realtà, tra ordine della ragione che vorrebbe tutto in quanto misura, ritmo, suprema immagine del controllo totale e reale; esso trasforma “cantieri interrotti” in figure, in metafore dell’indicibile e dell’irrappresentabile che erompe dal suo “cuore di tenebra”. Tutto ciò perché “vivere significa comunque dare forma alle cose”. Da ciò nasce un gioco (nuovo gioco?) nel quale i segni di un mundus immaginalis divengono forme sensibili, dematerializzate, forme intellettuali che si immaginalizzano e assumono figura e dimensione. Nel nostro lavoro di “funzionari dell’analisi interminabile”, al servizio della “volontà di progetto”, consapevoli che “l’architettura la fa la committenza” c’è tutto il non interesse per il soggettivismo trasformista, ma tutto il desiderio di interrogarsi, sempre più a fondo, nel tentativo di trasformare sempre un vecchio gioco in un nuovo gioco. Queste riflessioni e tutto il nostro lavoro si prova a ripercorrere, risperimentandoli e riformalizzandoli, i sentieri battuti incessantemente da Franco Rella nelle sue peregrinazioni nella Letteratura del limite e da Franco Purini nelle sue sperimentazioni teoriche Attorno alla Linea d’ombra. Oltre che dalle Architetture della memoria di Aldo Rossi. Questi tre viaggi costituiscono contemporaneamente il punto di arrivo ed il punto di partenza dei nostri itinerari.